Freezing o Fuga: le razioni a situazioni di pericolo e ansia
Soffrire di ansia è sempre più comune; sono davvero tante le persone che affrontano questo malessere ogni giorno e non pensate siano soltanto i più fragili: dopo la pandemia abbiamo visto “crollare” persone insospettabili che hanno mostrato le proprie fragilità. Nelle situazioni che avvertiamo come un pericolo, è piuttosto normale che ci si divida in due gruppi: c’è chi affronta il pericolo con un attacco, chi si dà alla fuga e chi invece utilizza la tecnica del freezing. Ma si può uscire da questa situazione? E come affrontare al meglio? Ci svela tutto La Fenice, il centro con psicologo per curare l’ansia a Pescara.
Attacco, Fuga e Freezing: cosa sono e come affrontarle
L’ansia è una risposta normale allo stress. È il modo naturale in cui il corpo si prepara ad affrontare una potenziale minaccia nell’ambiente. Quando si prova ansia, si innesca una reazione a catena che prepara il corpo a combattere o a fuggire dal potenziale pericolo. Se l’ansia si manifesta regolarmente e si fa fatica a gestirla, potrebbe essere un’indicazione del fatto che si ha bisogno di aiuto da parte di specialisti.
La reazione, piuttosto comune, con cui le persone affrontano questi momenti viene chiamata “attacco o fuga”: si tratta di qualcosa di inconscio che ci porta a cercare di preservarci, proteggerci e sopravvivere. La reazione del corpo è quella di stimolare il sistema nervoso simpatico così da avere reazioni fisiche come tachicardia, tensione e sudorazione. La reazione “attacco fuga” è decisamente appropriata per intervenire su un pericolo rapido, immediato e reale ma talvolta inneschiamo questo meccanismo in modo improprio arrivando a soffrire di ansia.
L’ansia come meccanismo di difesa
Molti di noi pensano all’ansia come a qualcosa da eliminare, pericolosa o dannosa. In realtà, l’ansia non può “uccidere”, quindi non va temuta ma ascoltata. Si tratta di una risposta del nostro corpo. Detto ciò è chiaro che se non considerata adeguatamente potrebbe dare segni importanti e sul lungo periodo anche danneggiarci a livello di sicurezza o socialità; ecco perché in questi casi è meglio affiancarsi a specialisti per intraprendere un percorso. Ci sono tante possibilità di scelta: il training autogeno, l’ipnosi finalizzata al rilassamento, la desensibilizzazione sistematica o protocolli più avanzati come la terapia A.C.T. , terapia di accettazione e di impegno nell’azione. La tipologia di percorso terapeutico dipende da voi, dal vostro stato di salute ma anche dallo specialista che vi aiuterà a trovare la strada migliore per voi. Nel Centro La Fenice si effettuano anche training biofeedback per la gestione dell’ansia e dello stress.
Qual è la funzione dell’ansia?
L’ansia prepara il corpo alla lotta o alla fuga. È un’emozione che si è evoluta per proteggere il corpo da un potenziale pericolo. Nel mondo moderno, l’ansia è diventata un disturbo mentale comune e curabile. Se non trattata, l’ansia può avere un impatto debilitante sulla vita. L’ansia è uno stato di iperstimolazione del sistema nervoso. L’aumento dell’attività può essere avvertito come sensazioni fisiche nel corpo, come un cuore che batte forte, una stretta al petto, farfalle nello stomaco o una sensazione di mani estremamente calde. L’ansia può manifestarsi anche con pensieri negativi e autocritici. Si può avere un maggiore senso di urgenza e sentire la necessità di agire subito per evitare che accada qualcosa di negativo in futuro.
Qualche consiglio in più per affrontare l’ansia
Oltre a rivolgersi ad uno specialista e iniziare il proprio percorso ci sono alcune cose che possiamo fare per provare a gestire meglio gli stati ansiosi; il nostro corpo è da vedere come un tempio e se ce ne prendiamo cura tende a funzionare meglio. Avere uno stile di vita sano, fare sport e attività fisica (magari all’aperto), mangiare bene, dormire in modo regolare sono tutti ottimi aiuti per gestire gli stati di ansia.