Onde d’urto con Metodo Bonori, l’innovazione in campo fisioterapico
Tra i trattamenti fisioterapici innovativi, è impossibile non citare le onde d’urto con Metodo Bonori, che, mediante l’uso delle onde d’urto radiali sul corpo, va a riequilibrare il sistema miofasciale, riuscendo a mantenere gli standard immunitari, endocrini e nervosi intatti. Medicina Ravenna, Poliambulatorio, Piscina Fisioterapica e Punto Prelievi, propone il trattamento, adatto in molteplici casi, anche perché permette di ottenere un benessere fisico, motorio e mentale molto più alto. Approfondiamo nel dettaglio cos’è il Metodo Bonori.
Cos’è la terapia onde d’urto con Metodo Bonori
Raggiungere un equilibrio dal punto di vista biomeccanico, per il corpo, è a dir poco indispensabile. Perché solamente così ci si può sentire più liberi di muoversi, avvertendo molte meno resistenze e diminuendo i livelli di fatica. Nello specifico, il trattamento fisioterapico con onde d’urto Metodo Bonori si prefigge l’obiettivo di stimolare punti e meridiani di agopuntura, oltre che punti del sistema neurovascolare, neurolinfatico e i cosiddetti “triggers points muscolari”. Sottolineiamo che non agisce sulla malattia o sulla condizione fisica, quanto sulla sintomatologia, e infatti viene impiegata per:
- Trattamento delle malattie neurodegenerative, come Parkinson, sclerosi multipla, fibromialgia;
- Artrosi dell’anca e del ginocchio;
- Condropatie femoro-rotulee;
- Miglioramento delle prestazioni sportive;
- Cellulite e linfedema;
- Disfunzione erettile.
Come agisce il Metodo Bonori e perché aiuta l’organismo
Il nostro organismo si basa su un equilibrio che raramente raggiungiamo da soli. Al di là di malattie preesistenti, dobbiamo considerare il nostro organismo come un’unità strutturata, in cui ogni sistema comunica e interagisce, e pertanto i sistemi psichici e biologici si condizionano vicendevolmente, in modo bidirezionale. Valutare un approccio come il Metodo Bonori, che è considerato integrato e multidisciplinare, è una valida soluzione.
Uno degli esempi maggiormente diffusi e di cui si parla sempre di più al giorno d’oggi è lo stress: questa condizione è talmente frequente che viene considerata quasi una sorta di “epidemia”, secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). In Italia, 9 persone su 10 ammettono di soffrire o di aver sofferto di stress, frequente persino nei bambini e in aumento negli adolescenti. Stress psichico, chimico e fisico, quindi, interagiscono tra loro, andando a sovraccaricare vari sistemi, tra cui endocrino, immunitario, nervoso e miofasciale. Quest’ultimo è il “substrato di tutti i sistemi biologici”. A questo punto, la logica impone una riflessione: diverse malattie sono il frutto di stress cronico.
Il Metodo Bonori agisce sul sistema miofasciale
Poiché il Metodo Bonori agisce sul sistema miofasciale, che quindi è connesso con tutti gli altri sistemi, si verificano subito dei benefici. Gli effetti del trattamento sono diversi: prima di tutto, ne migliora l’elasticità, andando di fatto a rilassare i muscoli e diminuire il livello di ipoestensibilità e spasticità, con conseguente aumento di resistenza, coordinazione muscolare e forza.
I vantaggi ci sono anche per altre funzioni neurovegetative, tra cui sonno, transito intestinale, digestione. Ed è questo il motivo per cui il trattamento viene utilizzato per diverse patologie, come il morbo di Parkinson. Ci sono casi in cui i pazienti, dopo un opportuno trattamento, hanno osservato degli effettivi miglioramenti, tra cui passi più lunghi, posizione più eretta.
Il Metodo Bonori per la fibromialgia
A questo punto, è doveroso notare che il trattamento con onde d’urto Metodo Bonori può rappresentare un aiuto concreto per i malati di fibromialgia, la “malattia invisibile”. Secondo il registro della Società Italiana di Reumatologia, in Italia ci sono 2 milioni di persone affette da fibromialgia, ed è tra le malattie reumatiche più diffuse. Al contempo, è tra le malattie più difficili da individuare e da diagnosticare, oltre a essere invalidante per la qualità della vita. Colpisce in prevalenza le donne, con un rapporto di 9 a 1 per gli uomini.
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