Coaching life business, coltiva il tuo progetto di vita
Avere degli obiettivi, fare programmi, progettare il futuro e il proprio successo è ciò che ogni persona fa nella sua vita. Da prima da bambini, quando parliamo dei nostri sogni, poi da giovani, quando iniziamo a stabilire un percorso di studi e infine da adulti, quando organizziamo la nostra carriera. Non per tutti, però, questo percorso si presenta chiaro o agevole, per questo oggi il coaching life business sta riscuotendo grande successo. Vediamo di capire chi è il coach e che cosa fa.
Chi è il coach e che cosa fa
Molti, sicuramente, ne hanno sentito già parlare diverse volte, anche se questa figura è ancora abbastanza poco usuale nel nostro paese. Il coach è un allenatore, se traduciamo semplicemente la parola inglese, ma in questo caso non si tratta di un allenatore in ambito sportivo. In italiano potremmo definirlo una sorta di motivatore, colui che aiuta il proprio cliente, chiamato coachee, a esplorare se stesso.
Il coach aiuta a fare chiarezza, dà gli strumenti necessari a lavorare sulle proprie potenzialità o debolezze. La caratteristica principale del coach professionista, quindi, è quella di saper ascoltare il proprio coachee in modo da capire dove si deve lavorare e in che modo farlo.
Niente di incomprensibile o poco chiaro, al contrario, si tratta di avere le adeguate competenze per stimolare nel proprio cliente la consapevolezza di sé e aiutarlo a lavorare sugli aspetti della sua vita. Solo in questo modo il coachee sarà in grado di prendere delle decisioni veramente efficaci per la sua carriera e per diversi aspetti della sua vita più in generale.
Coach e psicologo non sono la stessa cosa
Dato che stiamo parlando di una figura che ancora non è conosciutissima in Italia, occorre fare alcune specifiche in modo da rendere quanto più chiaro possibile quale sia il ruolo del coach. Per prima cosa dobbiamo evidenziare che il coach non è uno psicologo o una psicoterapeuta, il coach non risolve gravi problemi della vita delle persone e non è un medico, ma soprattutto lo psicologo si basa sul passato e sulle esperienze di vita del paziente, il coach si occupa del futuro.
Non va a scavare nei traumi dell’infanzia o nelle difficili relazioni familiari, ma aiuta il coachee a scoprire quali siano le sue reali risorse, quelle che da sempre possiede ma di cui non si è mai reso conto. Aiuta, facilita questi processi, e se pensassimo a una metafora, la più esaustiva sarebbe quella con un una levatrice che aiuta la partoriente a dare alla luce i propri figli.
Una sorta di maieutica socratica dove, però, a essere tirate fuori, sono le potenzialità e le capacità “nascoste” del cliente.
Come il coach aiuta il suo coachee
Dopo aver messo a fuoco questa interessante figura, ora possiamo concentrarci su come agisce il coach. L’obiettivo, solitamente, è quello di aiutare il cliente a elaborare un piano di azione. Si parte quindi dalla consapevolezza, per poi fare chiarezza, scegliere e infine, agire.
Spiegata così sembra facile, ma il lavoro del coach richiede competenze e attitudini naturali. Chiaramente, tra queste c’è l’empatia, la capacità di capire gli altri, di avvicinarsi in modo discreto fino a conquistare la fiducia, in modo da poter dare la possibilità al cliente di esprimere le proprie potenzialità.
Deve saper valutare e trasmettere entusiasmo e passione, per questo lui, per primo, deve amare la vita e svolgere il suo lavoro con gioia. L’aiuto del coach è ideale non solo per l’ambito lavorativo, quindi nel business, ma anche per raggiungere degli obiettivi nella propria vita in generale, nel percorso di studi, nello sport, arte, insomma, in qualsiasi campo in cui si voglia ottenere il massimo dalle proprie capacità.