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Psicologia

Tricotillomania: cos’è, le cause e come guarire

Tra i disturbi correlati al comportamento di tipo ossessivo-compulsivo troviamo la tricotillomania, ovvero l’impulso di strapparsi i capelli o i peli dal corpo, come provare ad “estirpare” le sopracciglia, o ancora i peli della barba, delle gambe, delle braccia, dell’addome. Questo disturbo è causato da uno stato di profondo turbamento e tensione emotiva: l’atto di “strappare” i peli porta a una sensazione crescente di tensione ed eccitamento al contempo.

Il compimento stesso dell’atto è talvolta un sollievo per la persona che soffre di tricotillomania. Se vi state chiedendo tricotillomania come guarire, la risposta è che la psicoterapia può essere un ottimo supporto. Esaminiamo le cause di questo disturbo.

Cos’è la tricotillomania

Presente nel capitolo dei disturbi ossessivo compulsivi nel DSM-5, la tricotillomania si caratterizza principalmente per l’impulso irrefrenabile di strapparsi i peli e i capelli dal corpo. Ad avere dato la terminologia specifica al disturbo è stato François Henri Hallopeau: tricotillomania deriva dal greco thrìx, tillo e mania, ovvero capello, strappare e mania. Sebbene più diffuso nei bambini e negli adolescenti, colpisce anche gli adulti.

La prevalenza del disturbo ci indica che a soffrirne maggiormente sono le donne – il rapporto è di circa 10:1 – e che attualmente si stima che l’1-2% di persone nel mondo ne siano colpiti. I casi vanno da moderati a gravi: in quest’ultimo caso, potrebbe verificarsi anche la tricofagia, ovvero l’ingestione dei peli e dei capelli che sono stati strappati.

Quali sono i sintomi della tricotillomania

I sintomi del disturbo sono molto specifici: la persona che ne soffre, infatti, tende a strapparsi i peli del corpo e dei capelli. Durante la fase iniziale della tricotillomania, potrebbe maggiormente colpire il cuoio capelluto, le ciglia e le sopracciglia.

Bisogna però sottolineare un aspetto importante: sebbene il disturbo venga correlato al comportamento ossessivo-compulsivo, ci sono alcune differenze da conoscere. L’atto in sé, infatti, non viene scatenato dalle ossessioni, ed è preceduto solitamente da stati di tensione o ansia, talvolta anche noia. Quando i capelli vengono strappati, la persona si sente “soddisfatta”, con una sorta di “peso” in meno.

Un disturbo tra consapevolezza e automatismo

Per comprendere la tricotillomania, dobbiamo distinguere due tipi di comportamenti. In alcuni casi, infatti, la persona è pienamente cosciente delle proprie azioni. In altri, invece, l’atto di strappare i capelli avviene in modo inconsapevole, come un automatismo. Alla fine, ci si rende conto solamente dopo di ciò che si è fatto. Non mancano anche casi in una sorta di zona grigia, maggiormente frequenti nei giovani, che sono consapevoli del gesto ma che non approfondiscono in modo introspettivo il motivo dell’atto in sé.

Le cause della tricotillomania

In genere, può verificarsi maggiormente a partire dai 10 anni di età: nei bambini, la tricotillomania tende a risolversi da sola con lo sviluppo, ma non sempre. Ci sono diversi fattori che possono contribuire. Solitamente, possono influire fattori genetici e familiari – disturbi di ansia, dell’umore o disturbi ossessivi-compulsivi in famiglia – per alcune alterazioni dei circuiti cerebrali o per fattori psicologici.

Nell’ultimo caso, a contribuire all’insorgere del disturbo sono principalmente emozioni negative, situazioni stressanti. Mediante l’atto di strappare peli e capelli, la persona avverte un immediato sollievo, così da allentare la tensione. Tra i tratti maggiormente presenti nelle persone che soffrono di tricotillomania c’è il perfezionismo.

L’aiuto della psicoterapia

Le malattie mentali, al giorno d’oggi, così come nel corso delle varie epoche, continuano a essere stigmatizzate. Spesso, a causa della vergogna, in molti non chiedono aiuto, ma per risolvere il problema è fondamentale la psicoterapia. In tal caso l’approccio utilizzato è di tipo cognitivo-comportamentale, in quanto può aiutare il paziente a gestire le proprie emozioni e gli eventi stessi. Un aiuto può fornirlo l’Habit Reversal Therapy, dunque, in quanto dà la possibilità di comprendere cosa succede, di controllare gli stimoli e gli stessi episodi.

Suggeriamo di contattare AIDET per ricevere un consulto gratuito. In questi casi, chiedere aiuto non è facile, lo sappiamo bene. C’è la vergogna, c’è la paura, lo stigma sociale. Ma parlare, alzare un dito, semplicemente alzare lo sguardo, senza voltarsi dall’altra parte credendo che tutto si risolverà, può davvero fare la differenza. AIDET si mette a disposizione per rispondere a qualsiasi dubbio o domanda in merito, fornendo tutto l’aiuto possibile, con la consulenza di un personale medico specializzato.

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